Si informa che sono stati pubblicati da Arpae gli indirizzi operativi sulle problematiche di odore associate ad attività produttive e impianti industriali. La nuova Linea Guida di Arpae 35/DT “Indirizzo operativo sull´applicazione dell´art.272Bis del D.Lgs.152/2006 e ss.mm.” relativa alle modalità di indagine sulle problematiche di odore associate ad attività produttive e impianti industriali operanti sul territorio regionale è disponibile all’indirizzo www.arpae.it/dettaglio_documento
Si ricorda anche la recente Delibera SNPA n.38/2018 del 3 ottobre 2018 relativa a “Metodologie per la valutazione delle emissioni odorigine” all’indirizzo www.isprambiente.gov.it/it/pubblicazioni/manuali-e-linee-guida/metodi-di-misura-delle-emissioni-olfattive che costituisce una base scientifica accurata per elaborare norme tecniche in materia.
Tutto ciò sulla scia del nuovo art.272-bis del D.Lgs.152/06 (Testo Unico Ambientale) che dal 19 dicembre 2017 introduce nella normativa nazionale una specifica possibilità per la normativa regionale e per le Autorità Competenti - in sede di autorizzazione - di prevedere misure di prevenzione e limitazione appositamente definite per le emissioni odorigene. In particolare tali misure di prevenzione e limitazione potranno consistere in valori limite di emissione, espressi in concentrazione volumetrica (come quantità su un volume, che possono essere espresse in O.U.E./m3 o in mg/Nm3), nonché specifiche portate massime (quantità sul tempo, espresse in OUE/s) e concentrazioni massime da definire in sede autorizzativa. Potranno, inoltre, comprendere prescrizioni relative agli impianti aventi un potenziale impatto odorigeno, incluso l’obbligo di attuazione di piani di contenimento, così come procedure volte a definire i criteri localizzativi in funzione della presenza di ricettori sensibili intorno agli stabilimenti.
Si ricorda infatti che le sostanze odorigene emesse da attività antropiche possono limitare fortemente l’utilizzo del territorio ed anche in Emilia Romagna costituiscono uno dei più sentiti e rilevanti aspetti negativi di impatto ambientale di molte attività antropiche, potendo interferire negativamente con lo stato di benessere dell’organismo umano e potendo diventare anche elemento di conflitto tra cittadini e attività produttive. L’assenza di parametri oggettivi di confronto - non ancora definiti univocamente stante la complessità del sistema olfattivo umano e la soggettività (fisica e psichica) della percezione odorosa - unitamente alle complicate modalità di determinazione degli odori nell’ambiente, rende molto problematica la caratterizzazione del disagio percepito. In attesa di una normativa organica nazionale in tema di odori, gli indirizzi operativi contenuti nella LG 35/DT possono costituire un punto di riferimento per i cittadini e un utile supporto ai gestori degli impianti e di attività con potenziali problematiche di emissioni odorigene, per valutarne la effettiva rilevanza sia ai fini autorizzativi che di monitoraggio.
Lo studio rimane a disposizione per ulteriori chiarimenti.
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Dott.ssa Erika Montanari - montanari.e@rivisrl.it
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