07 Giugno 2019
RADIAZIONE SOLARE ULTRAVIOLETTA: UN RISCHIO PER I LAVORATORI ALL’APERTO
I raggi solari sono considerati un rischio di natura professionale per tutti i lavoratori che svolgono la propria attività lavorativa all’aperto. Infatti, la permanenza al sole per un periodo di tempo prolungato può causare la comparsa dell’eritema solare (arrossamento della pelle, accompagnato da bruciore e/o gonfiore), di ustioni (in caso di esposizione particolarmente intensa) ed è inoltre responsabile dell’invecchiamento precoce e di malattie, anche gravi, come ad esempio diverse tipologie di tumore cutaneo.
Il lavoratore che svolge attività all’aperto, quindi, è necessario che prenda tutte le precauzioni possibili per proteggersi dall’esposizione dei raggi solari:
- Organizzare l’orario di lavoro, quando possibile, in modo da evitare l’esposizione nelle ore in cui i raggi solari risultano più dannosi (dalle 11 alle 15 oppure, con l’ora legale, dalle 12 alle 16);
- Cercare di sfruttare le zone di ombra prodotte da alberi o costruzioni vicine;
- Consumare i pasti o effettuare le pause di lavoro in luoghi ombreggiati;
- Indossare un cappello a tesa larga e circolare (almeno 8 cm);
- Coprire bene il corpo con abiti larghi, leggeri e di colore chiaro, con maniche lunghe e pantaloni lunghi;
- Utilizzare gli occhiali da sole per proteggere gli occhi;
- Usare creme solari ad alta protezione sulle parti del corpo scoperte.
Si ricorda, inoltre, che le persone con fototipo più basso sono più soggette al rischio di malattie della pelle e l’assunzione di farmaci particolari potrebbe provocare reazioni allergiche potenziate dall’esposizione solare (si consiglia di chiedere al medico curante se durante l’uso di un determinato farmaco è sconsigliata l’esposizione solare).
Per maggiori informazioni consulatare il sito INAIL.
Lo studio rimane a disposizione per ulteriori chiarimenti.
Referente:
Dott.ssa Simona Palladini - palladini.s@rivisrl.it
Tel. 0522/922475
Fax. 0522/366623