L’Italia, in passato, è stata tra i maggiori produttori mondiali di amianto e di Materiali Contenenti Amianto (MCA) e, per tale motivo, sono stati largamente utilizzati su tutto il territorio nazionale fino agli anni 90. Nonostante tale sostanza cancerogena sia stata bandita nel 1992, è ancora presente in numerosi siti industriali e civili del nostro territorio nazionale. Recentemente, l’Inail ha predisposto due schede informative riguardanti la bonifica delle coperture in cemento amianto e la bonifica dei materiali contenenti amianto in matrice friabile. La bonifica delle coperture in cemento amianto deve essere effettuata necessariamente in ambiente aperto, non confinabile e limitando il più possibile la dispersione di fibre in aria. Il D.M. 06/09/1994, individua, come principali metodi di bonifica applicabili a tali coperture, la rimozione, l’incapsulamento e la sovracopertura. Per quanto riguarda, invece, la bonifica dei materiali contenenti amianto in matrice friabile (MCA), lo stesso D.M. 06/09/1994 cita due differenti metodi: la rimozione (più idoneo in quanto elimina definitivamente il rischio) e il confinamento con installazione di una barriera a tenuta di polvere che separi le aree in bonifica dal resto dell’edificio. Quest’ultimo, è particolarmente indicato in caso di materiali facilmente accessibili. Prima dell’inizio di qualsiasi attività di bonifica è necessario adottare specifiche misure di prevenzione, come la delimitazione dell’area di cantiere e l’affissione di idonea cartellonistica. Inoltre, ai sensi del D.Lgs. 81/08, nei siti con presenza di MCA è obbligatorio l’utilizzo dei Dispositivi di protezione collettiva (DPC) ed individuale (DPI).
Per maggiori informazioni, si riportano di seguito i link delle schede informative Inail:
https://www.inail.it/cs/internet/docs/alg-pubbl-bonifica-materiali-amianto-friabile.pdf
https://www.inail.it/cs/internet/docs/alg-pubbl-bonifica-coperture-cemento-amianto.pdf
Lo studio rimane a disposizione per ulteriori chiarimenti.
Tel. 0522/922475
Fax. 0522/366623